Communication on Progress Anas S.p.A. 2010

Participant
Published
  • 16-Dec-2011
Time period
  • December 2010  –  December 2011
Format
  • Stand alone document – Basic COP Template
Differentiation Level
  • This COP qualifies for the Global Compact Active level
Self-assessment
  • Includes a CEO statement of continued support for the UN Global Compact and its ten principles
  • Description of actions or relevant policies related to Human Rights
  • Description of actions or relevant policies related to Labour
  • Description of actions or relevant policies related to Environment
  • Description of actions or relevant policies related to Anti-Corruption
  • Includes a measurement of outcomes
 
  • Statement of continued support by the Chief Executive Officer
  • Statement of the company's chief executive (CEO or equivalent) expressing continued support for the Global Compact and renewing the company's ongoing commitment to the initiative and its principles.

  • 14 dicembre 2011

    Illustre Segretario Generale,

    ho il piacere di confermare la volontà di Anas S.p.A (di seguito anche “Anas”) nel sostenere i dieci principi del Global Compact, con particolare riferimento ai principi relativi ai diritti umani, agli standard lavorativi, alla tutela dell’ambiente e alla lotta alla corruzione.
    Anas è convinta che la promozione del dialogo con i propri stakeholder e l’impegno verso una gestione aziendale orientata alla sostenibilità siano elementi distintivi per una conduzione d’impresa responsabile, tanto più per un’azienda che consente ai cittadini di muoversi liberamente entro i confini dello Stato.
    Anas vive l’impegno a favore del Global Compact in coerenza con quanto attuato nei sistemi gestionali, nella strategia, nelle strutture organizzative e nelle iniziative aziendali.
    Con la redazione della prima Communication on Progress, Anas desidera comunicare agli stakeholder gli sforzi compiuti e i risultati ottenuti attraverso le azioni programmatiche di integrazione dei dieci principi del Global Compact nella visione strategica e nelle operazioni quotidiane di impresa.

    Cordiali Saluti

    L'Amministratore Unico
    Pietro Ciucci

Human Rights
  • Assessment, policy and goals
  • Description of the relevance of human rights for the company (i.e. human rights risk-assessment). Description of policies, public commitments and company goals on Human Rights.

  • Il Codice Etico, ossia il regolamento interno dell’Anas, stabilisce esplicitamente i principi etici richiesti a tutti gli stakeholder interni ed esterni che intrattengono relazioni con Anas.
    Procedure in sostegno dei Diritti Umani sono rappresentate dall’inclusione di clausole sul rispetto dei Diritti Umani nei contratti di fornitura.

  • Implementation
  • Description of concrete actions to implement Human Rights policies, address Human Rights risks and respond to Human Rights violations.

  • Anas opera principalmente in Italia, dove la costituzione e le leggi sono improntate alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e alle Convenzioni emesse dall’ILO.
    Nel 2010 non si sono verificati casi di discriminazione per razza, sesso, religione, opinioni politiche e Anas non ricorre, nell’esercizio della sua attività, al lavoro forzato e minorile.
    Nel 2010 Anas non è stata soggetta a indagini, cause legali, decreti, multe e altri eventi rilevanti connessi ai Diritti Umani.

  • Measurement of outcomes
  • Description of how the company monitors and evaluates performance.

  • Bilancio di Sostenibilità 2010
    GRI/G3 LA4, LA7-9, LA13-14, HR4,HR1-7, SO5, PR1, PR8.
    (paragrafi 1.4 Il Sistema di Corporate Governance, 4.2 I Finanziatori, 4.3.7.1 La gestione della privacy e la sicurezza delle informazioni, 4.4 I fornitori, 4.6 Il Personale, 4.6.3 Il sistema retributivo e di incentivazione, 4.6.5 La sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, 4.6.6 Le misure a favore delle minoranze e del personale con diversa abilità e le attività a favore del dipendente)

Labour
  • Assessment, policy and goals
  • Description of the relevance of labour rights for the company (i.e. labour rights-related risks and opportunities). Description of written policies, public commitments and company goals on labour rights.

  • Adesione alla Convenzioni ILO
    Codice Etico
    Modello Organizzativo e Gestionale rispondente al British Standard OHS - Occupational Safety and Health
    Le procedure e le policy per la gestione del personale dell’Anas sono integralmente conformi alla regolamentazione italiana in materia di:
    -sostenimento della libertà di associazione collettiva;
    -eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio;
    -non ricorso al lavoro minorile;
    -divieto di forme di discriminazione in materia di impiego e di professione
    Documento di Valutazione dei Rischi.

  • Implementation
  • Description of concrete actions taken by the company to implement labour policies, address labour risks and respond to labour violations.

  • L’impegno a costruire un ambiente di lavoro capace di valorizzare il contributo di tutti attraverso gli strumenti di sviluppo, comunicazione e formazione, ha condotto l’azienda a porre dei principi base per il proprio operato, quali:
    -la centralità della persona e la sua tutela;
    -lo sviluppo delle capacità e delle competenze;
    -la realizzazione del potenziale attraverso la piena espressione della propria energia e creatività;
    -la creazione di un ambiente di lavoro che offra a tutti le medesime opportunità sulla base di criteri di merito condivisi e senza discriminazioni.
    Le strategie di riqualificazione e formazione contribuiscono ad accrescere costantemente il know-how di tutto il personale di Anas, non solo aggiornandolo sulle innovazioni normative e tecnologiche, ma anche diffondendo e radicando i valori fondanti dell’Azienda e la sua missione nell’ambito del sistema paese.
    Anas dedica da sempre particolare attenzione alla prevenzione e alla gestione di incidenti sul lavoro, infatti le politiche aziendali sono finalizzate alla creazione e alla diffusione di una cultura della sicurezza e della salute sul lavoro che, oltre a rappresentare un obbligo normativo, costituisce anche una responsabilità sociale.
    Al fine di gestire e ridurre progressivamente i rischi sulla salute e sulla sicurezza del lavoro, Anas si è dotata di un modello organizzativo gestionale rispondente ai requisiti del British Standard OHS - Occupational Safety and Health. Nel 2010 è stato realizzato un monitoraggio continuo sulle modalità di applicazione dei sistemi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro adottati e sulla conformità degli stessi alle norme vigenti in Italia in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
    Le recenti innovazioni normative introdotte in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e l’evoluzione organizzativa che l’azienda sta attuando nei diversi settori hanno imposto una rinnovata strategia d’intervento in grado di rispondere tempestivamente ed efficacemente alle esigenze anche in ambito formativo.
    A partire dal mese di giugno 2010, si è dato avvio alla implementazione del “Modello Organizzativo e Gestionale” (di seguito “M.O.G.”) e alla conseguente attività di divulgazione, formazione del personale e monitoraggio dell’efficacia del modello stesso, nonché all’individuazione delle azioni positive da attuare in ossequio alle innovazioni legislative. I controlli operativi sul funzionamento effettivo del M.O.G. e delle procedure sono stati effettuati per il tramite di audit specifici che hanno avuto ad oggetto alcuni indicatori quantitativi (indici infortunistici, indici di gravità e di frequenza, giornate di sospensione dell’attività in cantiere a seguito di violazioni delle norme antinfortunistiche, sanzioni o prescrizioni erogate, non conformità rilevate in sede di audit, percentuale di oneri di sicurezza non corrisposti). L’Anas ha effettuato, su scala nazionale, la valutazione omogenea del “rischio stress da lavoro correlato” avvalendosi di una struttura specialistica unica, comprendente anche psicologi del lavoro ed esperti di organizzazione, che ha effettuato incontri nelle varie unità operative, con interviste, questionari e “focus group” su campioni sufficientemente rappresentativi dei vari gruppi omogenei dei lavoratori, così come individuati dal relativo Documento di Valutazione dei Rischi.
    L’Anas, di concerto con le organizzazioni sindacali, ha previsto, in materia di pari opportunità, l’istituzione di organi paritetici la cui finalità è quella di:
    -creare condizioni di pari opportunità tra i lavoratori e le lavoratrici dell’Anas;
    -rimuovere atti di discriminazione basati sull’appartenenza di genere individuando misure che consentano l’effettiva parità tra i sessi nelle varie procedure di gestione del personale: dalle modalità di accesso al lavoro, alla formazione, all’aggiornamento e sviluppo professionale, all’orario di lavoro e ai progetti di azioni positive;
    -formulare piani di azione positivi in attuazione della legge n.125/91 e di Risoluzioni e Direttive CEE;
    -valutare, su segnalazione, azioni di discriminazione sul piano professionale, dirette e indirette;
    -promuovere ricerche e analisi anche in collaborazione con altri Enti, Istituti, Associazioni ed Organismi paritetici locali e nazionali, finalizzate fra l’altro a favorire iniziative tese ad armonizzare i tempi di vita con quelli del lavoro, dei servizi e delle città, pubblicizzando periodicamente il lavoro svolto e i risultati emersi.
    Le relazioni industriali sono focalizzate sul rigoroso e puntuale rispetto delle disposizioni e delle indicazioni scaturenti dal quadro normativo di riferimento, tenendo conto anche delle innovazioni e delle evoluzioni che si sono succedute nel corso del tempo. La consapevolezza dell’esistenza di strette connessioni tra l’attività di prevenzione e gestione dei conflitti (specifici del contesto delle Relazioni Industriali) e l’area di presidio delle importanti dinamiche del contenzioso giuslavoristico hanno condotto alla realizzazione di una apposita struttura organizzativa, cui è affidata la responsabilità specifica di assicurare la definizione e il monitoraggio delle politiche aziendali in materia di relazioni industriali, assicurando il necessario supporto specialistico alle strutture centrali e compartimentali e anche alle società controllate, nonché il compito di gestire i rapporti con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, anche attraverso momenti di informazione a livello nazionale, regionale e di singola unità produttiva.

  • Measurement of outcomes
  • Description of how the company monitors and evaluates performance.

  • Bilancio di Sostenibilità 2010
    GRI/G3: EC7, LA2, LA4-5, LA13- 14, HR1-7, SO5.
    (1.4 Il Sistema di Corporate Governance, 4.2 I Finanziatori, 4.4 I fornitori, 4.4.1 La selezione dei fornitori , 4.6 Il Personale, 4.6.1 La selezione del personale, 4.6.3 Il sistema retributivo e di incentivazione, 4.6.6 Le misure a favore delle minoranze e del personale con diversa abilità e le attività a favore del dipendente, 4.6.7 Le relazioni industriali).

Environment
  • Assessment, policy and goals
  • Description of the relevance of environmental protection for the company (i.e. environmental risks and opportunities). Description of policies, public commitments and company goals on environmental protection.

  • Attualmente è in corso di approvazione la Politica Ambientale di Anas (documento elaborato nel 2010), a dimostrazione dell’impegno del management nella direzione di un operato sostenibile.
    Nell’intento di operare concretamente nella direzione di una gestione responsabile delle attività, della riduzione degli impatti ambientali, della prevenzione dell’inquinamento e miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, nel 2010 Anas ha avviato un processo di definizione e di implementazione, entro il 2012, di un Sistema di Gestione Ambientale certificabile secondo la norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004.

  • Implementation
  • Description of concrete actions to implement environmental policies, address environmental risks and respond to environmental incidents.

  • Anas, in qualità di gestore stradale, è chiamato a soddisfare le esigenze di mobilità, interfacciandosi direttamente con la matrice ambientale e, coerentemente con le principali impostazioni metodologiche internazionali esistenti, si impegna non solo a focalizzare l’attenzione sugli impatti diretti, ma anche ad analizzare e, laddove possibile, rendicontare gli impatti indiretti.
    Il profondo intento di operare con impegno per la salvaguardia dell’ambiente si traduce nella pratica in tutte le diverse fasi delle attività svolte da Anas. La progettazione di nuove opere coniuga principi di protezione dell’ambiente e di uso responsabile delle risorse; in fase di realizzazione, sono previste attività di controllo e monitoraggio dei lavori, volte a quantificare tipicamente gli impatti in termini di inquinamento dell’acqua, del suolo, dell’aria e di emissioni sonore nella fase antecedente, contemporanea e successiva alla costruzione dell’opera.
    In fase di gestione e coordinamento della rete esistente, sono emersi aspetti fondamentali quali il risparmio energetico, l’efficienza dei consumi e la produzione di energia rinnovabile. Trova spazio anche l’attività di ricerca e sviluppo orientata alla mappatura dei siti critici e alla definizione delle metodiche di contenimento dell’inquinamento acustico, all’individuazione di soluzioni avanzate che permettano, ad esempio, il reimpiego dei materiali esistenti e l’uso di quelli marginali in modo da ridurre il consumo di inerti pregiati, all’implementazione di sistemi automatizzati per il rilievo delle condizioni di mobilità sulla rete, che è il primo passo verso una futura gestione ottimizzata della mobilità.
    L’approccio progettuale seguito da Anas è finalizzato al migliore inserimento possibile dell’opera nel paesaggio, operando scelte che, oltre alla primaria funzione di fruizione e accessibilità del territorio, consentano uno sviluppo equilibrato del paesaggio, tenendo conto della necessità di Le principali iniziative condotte da Anas per la riduzione del consumo energetico in fase di esercizio prevedono il ricorso alle seguenti soluzioni:
    (a) sistemi di regolazione del flusso delle lampade presenti all’interno delle gallerie stradali e all’esterno a servizio degli svincoli;
    (b) utilizzo di lampade ad alta efficienza luminosa (sodio ad alta pressione, LED);
    (c) sistemi centralizzati per l’ottimizzazione degli impianti di ventilazione meccanica delle gallerie;
    (d) utilizzo di segnaletica a messaggio variabile con sorgenti luminose a LED.
    Sulla catena di fornitura, Anas ha avviato un dialogo con i principali fornitori al fine di:
    (a) impostare una raccolta di dati ambientali uniforme sul territorio nazionale;
    (b) prevedere in tutti i contratti di appalto clausole che esplicitano i comportamenti richiesti a tutti i fornitori, con riferimento al rispetto della normativa ambientale vigente (i.e. prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale).
    Per quanto riguarda la gestione e il monitoraggio degli aspetti ambientali di carattere indiretto, nel 2010 è stato elaborato il testo base che sarà previsto nei contratti di appalto integrato per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori (capitolato speciale di appalto per lavori stradali), il testo prevede l’obbligo per il fornitore di:
    (a) possedere una certificazione ambientale ISO14001 o EMAS;
    (b) predisporre e attuare un Progetto di Monitoraggio Ambientale (PMA);
    (c) predisporre e attuare un Manuale di Gestione Ambientale dei cantieri.

  • Measurement of outcomes
  • Description of how the company monitors and evaluates environmental performance.

  • Bilancio di Sostenibilità 2010
    GRI/G3: EN1-30.
    (paragrafi 3.2 La compatibilità ambientale delle nuove opere,
    3.2.3 La mitigazione e la compensazione
    3.3 I cantieri ed il rapporto col territorio,
    3.4 I trasporti e la logistica,
    3.5.1 Le materie prime ed i materiali di consumo,
    3.5.2 L'energia, 3.5.3 L'acqua,
    3.5.4 La sostenibilità negli acquisti,
    3.6.1 Le emissioni climalteranti,
    3.6.2 I rifiuti).

Anti-Corruption
  • Assessment, policy and goals
  • Description of the relevance of anti-corruption for the company (i.e. anti-corruption risk-assessment). Description of policies, public commitments and company goals on anti-corruption.

  • Protocolli di Legalità siglati con le Prefetture
    Codice Etico
    Modello D.Lgs 231/01.

  • Implementation
  • Description of concrete actions to implement anti-corruption policies, address anti-corruption risks and respond to incidents.

  • Anas attraverso l’Unità Legalità e Trasparenza, articolazione aziendale alle dirette dipendenze del Presidente, ha svolto la sua attività attraverso un sinergico raccordo con le Prefetture territorialmente interessate e le forze di Polizia competenti, con le quali predispone i Protocolli di Legalità, individuando le forme di controllo preventivo più idonee anche in ragione degli endemismi criminali che caratterizzano il territorio. L’Unità garantisce il monitoraggio degli adempimenti prescritti dalla legislazione antimafia da parte dei compartimenti, con procedure di informazione e trasmissione documentale.
    Con riguardo alle attività di vigilanza e monitoraggio sull’attuazione e rispetto del Modello Organizzativo, si segnala, tra le iniziative del 2010, l’avvio di una attività di “testing 231” presso i principali Compartimenti, preordinata a verificare il livello di conoscenza e il grado di attuazione del Modello, ovvero del sistema organizzativo e procedurale della Società, comprensivo dei principi cui si ispira la politica aziendale e, conseguentemente, del Codice Etico.
    Nel 2010 è inoltre continuato il monitoraggio degli adempimenti prescritti dalla legislazione antimafia. In particolare:
    -programmi di formazione rivolti alle istituzioni coinvolte nel processo di monitoraggio dei fenomeni di corruzione (polizie e gruppi interforze);
    - controllo dei dati di natura finanziaria (tracciamento dei dati finanziari) sulla filiera dei subappaltatori;
    - azioni di backup presso le Prefetture competenti territorialmente, delle transazioni finanziarie intrattenute con i subappaltatori;
    - inserimento nei bandi di gara e nei capitolati speciali d'appalto dei riferimenti ai protocolli di legalità. Fino al 31 dicembre 2010 l’Anas, in stretto raccordo con le Prefetture, i Contraenti Generali, gli appaltatori ordinari nonché alcune concessionarie autostradali, sull’intero territorio Nazionale, ha sottoscritto 34 Protocolli di Legalità.
    Nel 2010 è stato attuato un progetto di formazione online dal titolo “Il D.Lgs. n. 231/01: quadro normativo e modello di organizzazione, gestione e controllo adottato da Anas S.p.A.”. Il corso, facendo riferimento al nuovo Codice Etico, illustra le norme comportamentali che i dipendenti sono chiamati ad adottare, nonché le conseguenze previste per le violazioni. Nel 2010 sono stati interessati dalla formazione sul D.Lgs. n. 231/01 n. 1.397 dipendenti, di cui 162 dirigenti e 1.235 quadri.

  • Measurement of outcomes
  • Description of how the company monitors and evaluates anti-corruption performance.

  • Bilancio di Sostenibilità 2010
    GRI/G3: SO2-SO5
    Reporting on Anticorruption (UN Global Compact/Trasparency International) basic level
    (paragrafi 1.4.10 L’Organismo di Vigilanza, 1.4.12 L’Unità Legalità e Trasparenza, 4.2 I Finanziatori, 4.6.2 La riqualificazione e la formazione delle risorse umane).